Soffocato nel sangue il tentativo di rivolta di un gruppo di soldati venezuelani che volevano riportare la democrazia nel paese sudamericano.
Continuano le tensioni e le violenze in Venezuela dopo le elezioni per la Costituente. Quest’oggi due persone sono morte in alcuni scontri tra militari venezuelani e soldati ribelli nella città di Valencia, Stato di Carabobo. Secondo quanto riferito da Rai News 24 i due soldati sarebbero morti in ospedale. Ancora ignota la loro identità. Sette le persone arrestate nella base militare. La rivolta di Valencia si era prefissa come scopo la restaurazione della democrazia in Venezuela. In un video diffuso da El Nacional, il capitano della rivolta, Juan Caguaripano, aveva dichiarato: “Ci dichiaraimo in legittima ribellione, uniti più che mai al coraggioso popolo del Venezuela, per disconoscere la tirannia assassina di Nicolas Maduro. Questo non è un colpo di stato. È un’azione civica e militare per ripristinare l’ordine costituzionale“.
Tensione in Venezuela, Luisa Diaz: “Sono ancora procuratrice“
Rimossa dall’incarico di procuratrice generale del Venezuela dalla nuova Costituente, Luisa Ortega Diaz ha chiarito che continuerà a ricoprire il proprio ruolo, dal momento che la destituzione è stata ordinata in una decisione non legittima: “Eseguendo l’ordine dato dall’esecutivo, hanno rimesso in maniera illegittima la procuratrice generale; rifiuto tale rimozione, continuo a essere la procuratrice generale di questo Paese“. Sulla donna pesano comunque altre misure volute da Maduro, come il congelamento dei beni e il divieto di ricoprire incarichi pubblici e allontanarsi dal Paese. Intanto, dopo l’assalto del gruppo di ribelli, è stata sospesa la sessione odierna della Costituente.